Con altri cinque “compagni” vengo accompagnato dal personale all’interno dell’ufficio matricola, messo in fila aspetto il mio turno, vengo chiamato alla scrivania dove lascio le mie generalità e le impronte di pollice e indice… vengo “invitato” a depositare in un sacchetto di plastica i miei effetti personali , cellulare, portafoglio, bracciali, anelli, collanine, cintura e oggetti pericolosi… tutto ciò che inserisco lo rivedrò solo all’uscita. L’immatricolazione continua con una foto segnaletica davanti ad una parete graduata.
In testa mi fanno eco le parole della “guardia”: “da ora nessuno nome e nessuna domanda!”
Terminata l’immatricolazione in fila indiana con gli altri cinque vengo accompagnato verso la “nostra” cella di appena 8 metri quadrati, bagno incluso. Vengo rinchiuso per cinque interminabili minuti e un senso di claustrofobia in uno spazio tanto piccolo, sporco e invivibile inizia a farsi sentirsi…i minuti passano lentissimi e c’è il tempo per rimanere impressionati dalla situazione e iniziare a riflettere. La cella non è reale, come tutto ciò che ho raccontato fino ad ora, ma riprende fedelmente una cella tipo delle carceri italiane e tutto ciò che accade al loro interno. Scaduti i cinque minuti, arriva il momento dell’ora d’aria, per fortuna quell’ora d’aria sta continuando tuttora.
Può essere sembrato un gioco ma un gioco non è stato, tutto era scenograficamente ricostruito alla perfezione, tutto era una copia della realtà, tutto era finzione ma in fondo verità. Questa “provocazione” è stata occasione per riflettere sulla condizione carceraria nazionale “casa forzata” per chi giustamente e ingiustamente ci deve “abitare”.
Così, con un pezzo già pronto, ho deciso di cambiare le carte in tavola all’ultimo momento, aprire una parentesi e raccontare l’esperienza Extrema Ratio che ho vissuto giovedì mattina all’Informagiovani di Lecco grazie alla Fondazione Caritas Ambrosiana.
Per alcuni potrebbe sembrare un “fuori tema” per una rubrica così “leggera” ma sono convinto che non sia poi così “fuori”. Forse una situazione del genere non ci riguarda direttamente e probabilmente non la augureremmo a nessuno ma sono convinto che questa, come tante altre condizioni, facciano sempre parte del “living”.
Livingamente All’informagiovani di Lecco fino a Venerdì 10 Maggio dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.30. L’iniziativa è stata pensata per sensibilizzare i giovani e proposta a tutti gli istituti superiori del territorio…se siete fuori target vi consiglio lo stesso di fare come me!