Non una ma centoventi copertine, una diversa dall’altra, ognuna scattata da telefoni differenti. Una di centoventi che, come un gioco, vi sarà capitata casualmente...senza possibilità di scelta.
Per ogni copertina una casa, magari conosciuta, magari sconosciuta...volutamente lasciata nell’anonimato. Per ogni copertina il modo per essere ospitati, ospitare... anche solo con il semplice gesto di appendere un calendario a un chiodo.
Pubblica una foto della copertina del tuo calendario sulla pagina facebook di Off Giuseppe Villa e se il padrone di quella casa vorrà uscire dall’anonimato lo potrà fare taggandosi!
Essere a casa, tornare a casa, sentirsi a casa sono tutte espressioni che indicano quanto la casa rappresenti un profondo senso di agio personale e di benessere con sé e con l'esterno. Le pareti fisiche hanno il fondamentale significato di sicurezza sin dai remoti tempi delle caverne, quando i nostri antenati si riparavano cercando protezione e punti di riferimento nei luoghi per loro più facilmente accessibili. Gli uomini delle caverne iniziarono a “riempire” le loro “case” con segni e disegni che raccontavano la loro storia, testimoniando il grado di evoluzione che essi avevano raggiunto. Al significato di rifugio sicuro aggiunsero presto quello di spazio dove poter esprimere ciò che era per loro più importante: le pareti delle caverne divennero espressione, narrazione, specchio dei contenuti affettivi, simbolici, comunitari e dunque riflesso del mondo interno ed esterno. Come ieri, oggi, la casa è il luogo che meglio rappresenta la personalità di chi la abita, dalle sue parti più segrete e recondite a quelle condivise con gli altri. Si potrebbe fare il ritratto psicologico di una persona o di una famiglia, osservando con attenzione, senza giudizio, ma con occhio ricettivo, la disposizione dei mobili, i quadri alle pareti, il numero e il tipo degli oggetti, i colori prescelti, l'ordine o il disordine, gli odori, l'illuminazione… e si potrebbe andare avanti.
Dunque la casa è sicurezza, è espressione di sé, ma è anche spazio vitale, da vivere soli o da imparare a condividere con qualcun altro.